Analisi dello scritto di Zygmunt Bauman, Capitalismo
Parassitario, Laterza, Bari – Roma, 2009, pp. 66.
L'analisi filosofica di Bauman riportata in questo bellissimo
libro dipinge il vero volto del capitalismo più sfrenato, marcio e corrotto, un
animale assetato di sempre più sangue, che non guarda in faccia a niente e
nessuno, che si nutre avidamente dei debiti contratti nei suoi confronti dalle
sue cellule (il popolo, di un determinato Stato). Questo in effetti è l'essenza
del Capitalismo: trasformare eserciti di poveri in eserciti di debitori che,
mentre intascano un prestito che non potranno mai e poi mai restituire,
spendono e spandono falsando il mercato. È successo così coi mutui subprime. Soldi concessi a chi non aveva
nessun requisito per averli, gonfiando ad arte la domanda delle case. Per un
po’ il trucco ha funzionato, con la bolla che si è autoalimentata e l’economia
che ha beneficiato di soldi che non esistevano, usciti fuori dal nulla. Poi le
cose sono andate come dovevano. I poveri che si credevano ricchi, si sono
scoperti poveri per davvero e non hanno pagato più. Le case sono tornate alle
banche ma alla metà del loro valore d’origine. La bolla si è sgonfiata e sono
iniziati i guai. Ma l’ultima crisi non dovrebbe sorprendere. Ce lo spiega il
grande pensatore polacco Zygmunt Bauman, in questo suo libro Capitalismo
Parassitario. Se prima si facevano sacrifici per poter esaudire poi
i propri desideri, oggi non è più così. L’attesa di tanto lavoro e tante
privazioni, può essere evitata. Banche e carte di credito permettono di
spendere ora e pagare domani. Le cose si ottengono quando le si vuole e non quando
le si guadagna. In realtà il conto finale è solo rinviato. Prima o poi arriva
ed è molto salato. Se prima c’era il capitale che acquistava lavoro e il lavoro
che si vendeva, oggi il capitale vende merci e dall’altra parte ci sono i
consumatori che le comprano. Quindi maggiormente funziona il credito e
maggiormente funzionerà il capitalismo. Lo stato sociale è segnato da una crisi
profonda e radicata negli stessi meccanismi socio economici che regolano il
nuovo scorrere delle cose. Al capitalismo non interessa più sfruttare la
manodopera operaia ma i consumatori. I poveri risultano utili al capitale solo
se forniti delle risorse necessarie per spendere e quindi alimentare il
mercato. La società solido-moderna del ‘900 non c’è più. È stata sostituita da
quella liquido-moderna, dove i cambiamenti sono istantanei e erratici, gli
schemi cognitivi instabili e le preferenze di valore mutevoli.
Bauman
muove dalla celebre tesi di Rosa Luxenburg, secondo la quale il capitalismo non
può sopravvivere senza economie “non capitalistiche”. Esso prospera finché
trova “terre vergini da sfruttare”. Il capitalismo dunque è un sistema
parassitario che cresce e consente l’accumulazione di capitale quando trova un
organismo non ancora sfruttato del quale nutrirsi avidamente. Bauman svolge la
teoria applicandola al moderno capitalismo, osservando che Rosa Luxemburg non
aveva ipotizzato che i territori premoderni di paesi esotici non sono gli unici
potenziali “ospiti” dei quali il capitalismo può nutrirsi. Gli ospiti moderni,
la nuova specie di ospiti, sono gli stessi cittadini degli Stati ad economia
capitalistica. Lo sfruttamento avviene assoggettando i cittadini al pagamento
degli interessi sul debito contratto con banche e finanziarie. La situazione
nella quale vengono a trovarsi i protagonisti delle brevi storie narrate da
Bauman vieen infatti definita dall’autore come “tunnel”: la parola che si suole
utilizzare per descrivere la condizione di forte dipendenza da una droga
pesante. E infatti, precisa Bauman: “Vivere
a credito dà dipendenza come poche altre droghe, forse più di qualsiasi altra
droga, e sicuramente di più di altri tranquillanti in offerta…”.
Come tutti i parassiti, può
prosperare per un certo periodo quando trova un organismo ancora non sfruttato
del quale nutrirsi, ma non può farlo senza danneggiare l’ospite, distruggendo
quindi, prima o poi, le condizioni della sua prosperità o addirittura della sua
sopravvivenza.
Insomma, un libro da non perdere e che noi del PSdA consigliamo
vivamente ad ognuno di voi per poter capire bene e conoscere il nostro più
acerrimo nemico: il capitalismo. Un nemico che sarà duro da abbattere e che (e
la storia ci darà ragione) dovremo affrontarlo schiacciandolo e relegandolo nel
pattume della storia mondiale.
Il futuro è Socialista!
Il Direttivo Nazionale
Partito Socialista d'Azione