In queste ore sta circolando su Facebook una foto che raffigura il
presidente del Consiglio Mario Monti con una nuvola tipo fumetto riportante la scritta: “Che tempismo, non trovate?”. Il riferimento è ad un decreto approvato lo
scorso 17 maggio, solamente tre giorni prima che il terremoto colpisse l’Emilia
Romagna. Con un tempismo che sfiora la preveggenza, infatti, il governo di
Mario Monti, nell’ambito delle misure di austerity che dovrebbero risanare l’Italia,
ha approvato un decreto taglia-risarcimenti che abolirà i fondi da destinare
alle popolazioni colpite in caso di calamità naturale.
Secondo quanto previsto dalla norma, saranno i cittadini e non più lo Stato
a sostenere i costi per fare fronte ad eventuali catastrofi naturali stipulando
polizze assicurative con compagnie private. Il decreto, già in vigore, si
inserisce nell’ambito della più generale riforma della Protezione Civile.
Ma i cittadini colpiti dal terremoto di ieri potrebbero non ricadere sotto i
dettami del decreto: la norma prevede, infatti, un regime transitorio di 60 giorni a fini sperimentali e menziona la necessità di emanare un regolamento
dettagliato entro 90 giorni dalla pubblicazione del testo sulla Gazzetta
Ufficiale. Nonostante il periodo di “sperimentazione” le vittime del terremoto
delle provincie di Modena, Reggio Emilia, Ferrara potrebbero essere comunque
chiamati a contribuire con una possibile tassa sulle disgrazie da applicare
sulla benzina come previsto dallo stesso decreto.
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